Adesso che è trentenne, Kim non ha difficoltà nel mettere a fuoco alcuni punti di svolta della sua vita artistica. Il primo è di quando avrà avuto sei anni ed era una promettente scolara di violino e pianoforte. Ad un concorso a Seoul, la sua città natale, fu surclassata dai suoi coetanei e ciò la spinse a studiare con feroce applicazione. L’anno dopo si ripresentò, e lo vinse.
Nel suo trasferimento a soli 11 anni prima a New York e poi a Roma per affinare la sua formazione musicale, da allora iniziò a vivere lontano dai genitori, Kim ha maturato una visione più ampia del suo rapporto con il violino.
Conserva della Corea l’autodisciplina, lo spirito competitivo e la sensibilità per la bellezza pura. Ad essa si aggiunge il colore e il senso del gusto una formazione italiana, oggi è nell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che l’ha portata a lavorare con molti dei grandi musicisti internazionali degli ultimi anni.